Presentazione Squadre 2019, Manzana Postobon
Rischia di essere un anno di transizione il terzo nel circuito Professional della Manzana Postobon. La squadra che ha riportato il movimento colombiano tra i professionisti nel 2017 ha infatti perso alcune delle pedine più interessanti, su tutte il plurivittorioso Juan Sebastian Molano, andato a scortare le ambizioni del connazionale Fernando Gaviria alla UAE Team Emirates. Tra le rinunce illustri anche quelle a un Fabio Duarte incapace di tener fede alla fama con cui aveva sposato il progetto un anno fa, a un desaparecido Juan Pablo Villegas e ad Hernando Bohórquez, accasatosi alla Astana. A compensarle dovranno pensare gli otto innesti, volti nuovi di un team interamente a vocazione indigena e che dovrà ricavarsi le soddisfazioni migliori in gare di secondo piano.
Gli uomini più attesi
Trascorsi e curriculum alla mano, le gioie maggiori potrebbe regalarle Jhonatan Restrepo. A 25 anni ancora da compiere, reduce da quattro stagioni alla Katusha, porta in dote l’esperienza maturata ai massimi livelli e potrà finalmente correre da capitano. Il quarto posto ottenuto all’ultimo Gran Piemonte, unito al seconda nella tappa della scorsa Vuelta vinta da De Marchi e al podio sfiorato nella Cadel Evans Great Ocean Road Race, fotografano qualità interessanti su tracciati misti e buoni picchi di velocità, caratteristiche che potrebbero finalmente portarlo a sbloccare il tabellino personale cercando magari un rilancio nel massimo circuito e non dovendo considerare la scelta operata in autunno come una definitiva retrocessione.
Tra i nuovi acquisti aggiunge senza dubbio un buon bagaglio di esperienza anche Daniel Jaramillo. Classe ’91, proveniente dalla UnitedHealthcare, presenta come biglietto da visita i successi al Tour de Hongrie 2017 e quelli, in passato, nelle tappe di Tour of Gila e Tour of Japan, riconoscimenti che si accompagneranno al desiderio di rivalsa prodotto dal disimpegno della compagine statunitense. Al riscatto punta anche il 22enne Wilmar Paredes, incapace nel 2018 di confermare quanto di buono fatto emergere la stagione precedente – nella quale si impose in una frazione della Vuelta a Colombia – ma per il quale i due podi consecutivi nella Klasika Primavera si fanno garanti di tenuta e velocità.
Elementi esperti e in grado di duellare per qualche risultato di spessore sono Omar Mendoza e Carlos Quintero. Il primo arriva dalla Medellin ed è al primo anno nella categoria, ma alla soglia delle 30 primavere e con un sesto posto in classifica generale alla Vuelta a San Juan un anno fa, è inevitabilmente da ritenere pronto per vincere. L’ex Team Colombia, atleta capace in passato di sfiorare il podio alla Coppa Bernocchi e di giocarsi una vittoria di tappa alla Vuelta, è in calo nelle prestazioni e nei risultati e dispone con ogni probabilità dell’ultima occasione per invertire la rotta.
Può provare a lasciare il segno come ha già fatto nell’appendice della scorsa stagione Jordan Parra, passista scalatore accreditato di un buono spunto veloce, già vincitore di una tappa al Tour of Taihu Lake e valido protagonista in Asia, mentre se Aldemar Reyes ha bisogno di riprendere quel percorso di crescita che si è un po’ interrotto negli ultimi mesi, Yecid Sierra ha l’obiettivo di proseguire sulla falsariga che ha caratterizzato la seconda metà del suo ultimo calendario. Sullo stesso livello viaggia l’ex EPM Diego Ochoa, che dopo aver disseminato qualche vittoria tra i Continental in Centro America è chiamato a metabolizzare rapidamente l’upgrade professionale.
Completano lo scacchiere l’ex Holowesko-Citadel Bryan Gómez, debuttante nel circuito Professional, Juan Felipe Osorio (al quarto anno nel roster) e Bernardo Souza, tutti corridori che difficilmente si smarcheranno da quello che sembra essere il ruolo maggiormente cucito sulle loro caratteristiche, ovvero quello di servire la causa comune in buona parte degli appuntamenti stagionali.
Le giovani promesse
In tutto sono quattro i neoprofessionisti presenti in organico, ma alcuni tra i corridori più giovani hanno già maturato esperienza nella categoria. È il caso ad esempio di Jhojan Garcia, fresco vice campione nazionale nelle prove a cronometro e in linea riservate agli Under 23 e tassello sul quale riporre forse le speranze maggiori. Non è un debuttante neppure Juan José Amador, che però finora non ha fatto registrare risultati degni di nota nel biennio in cui ha indossato la divisa della squadra.
Caratteristiche diametralmente opposte, infine, per i due ’97 del lotto. Se Nicolas Saenz può progettare di affinare le sue qualità in salita, essendosi guadagnato il passaggio anche grazie al tredicesimo posto finale ottenuto al Giro d’Italia baby, Luis Carlos Chia – che torna in rosa dopo aver effettuato un periodo da stagista nel 2017 – lavorerà soprattutto per migliorare il suo spunto veloce, già emerso in occasione del secondo posto ottenuto in una tappa della Vuelta a Colombia.
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